mercoledì 17 settembre 2014

Egomet

Nome: Costantina (è un nome vecchio e lungo perché è stato generato e non creato per mettere in difficoltà i professori negli appelli e le nuove conoscenze alle presentazioni)
Secondo nome: Francesca (ma solo in chiesa, in onore di San Francesco: dal mistico di Assisi ha ereditato la capacità di comunicare con gli animali ma a quanto pare non quella di farsi capire)
Cognome: Doria (o perlomeno così dice la sua carta d'identità, ma finora questa non le ha mai mentito quindi non trova un motivo valido per non crederle anche stavolta)
Indirizzo: È da quando ha otto anni che suo cugino le dice che abita a Villa Triste in via del Convento, n.0. Ma lei non se l'è mai bevuta e si è prima convinta di risiedere a Delfi e di essere la padrona del tempio, per poi rendersi tale e concedersi brevi periodi di villeggiatura sull'Olimpo.
Altezza: Quando porta i tacchi dieci è alta un metro e settanta.
Peso: No Maria, io esco.
Età fisica: Diciassette anni. Come la sfiga.
Età mentale: Pare che oscilli pericolosamente e repentinamente tra i cinque e gli ottantacinque anni.
Età reale: Duemilacinquecento anni o giù di lì. Forse.
Occhi: Castani (suo padre ce li aveva azzurri, sua madre verdi/castano chiaro e lei ha deciso di fare uno sgarro a tutti e due avendoceli castano scuro)
Capelli: 98% castano scuro, 1% rossi, 1% bianchi (si narra che alla sua nascita Lucina le abbia sussurrato: "'a soggetta!")
Segni particolari: Una piccola cicatrice incavata sotto l'occhio sinistro, originalmente ribattezzata "lacrima": non è l'unica del suo corpo, ma è l'unica che non si è procurata disobbedendo ai suoi genitori.
Pregi fisici: Si crede una gnocca a tutto tondo, ma gli scienziati stanno ancora analizzando il caso.
Pregi caratteriali: Ah no, quelli sono finiti nel tunnel del Gran Sasso.
Difetti fisici: Ha il callo dello scrittore sul medio destro, così quando manda a Città Laggiù le persone lo fa ricordando loro quale penna si sono inimicati.
Difetti caratteriali: Estremamente lunatica e distratta, fautrice del Nuovo Ordine Mondiale della Sua Stanza, istericamente perfezionista, insofferente alle ripetizioni esasperanti, alle insubordinazioni, agli sprechi, all'ignoranza e alle lamentele. Non si è guadagnata l'appellativo di dittatrice per niente.
Cosa colleziona: In realtà accumula cose inutili di varia natura. Sogna tuttavia di sfoggiare orgogliosa su una mensola della sua stanza una fila di veleni e su un'altra una fila di rimedi naturali erboristici. Sogna anche tonnellate di statuette di fatine, bracciali con formule alchemiche, ciondoli con le rune, serie di candele di svariate forme e dimensioni, peluche di gatti e pinguini, armi bianche e busti di illustri personaggi dell'antichità che non c'azzeccano alcunché con ciò che ha elencato in precedenza ma si sa che fanno sempre la loro figura. Per il momento conserva con cura il chiodo recuperato da un suo amico subacqueo dalla nave romana naufragata al largo della costa salentina, perché anche se è solo un chiodo ha pur sempre duemila anni.
Luoghi preferiti: Voleva accamparsi a Pompei e ai Fori Romani ma non gliel'hanno permesso perché dicevano che la gente normale non dorme in mezzo a rovine millenarie per respirarne le cruda bellezza anche perché secondo loro è una cosa che non significa assolutamente niente. In alternativa, le piacciono le città d'arte, i cimiteri, i luoghi abbandonati tra sacro e profano, il mare e tutti i posti in cui si possono guardare le stelle: sogna anche di imparare, un giorno, a saperle distinguere.
Possedimenti imbarazzanti: Possiede un paio di slip decorati con pecorelle e un costume da bagno sul cui didietro c'è scritto "pizza ♥ amore": ha provato a spacciare il primo termine per un omaggio alla cucina partenopea, ma non ci è mai riuscita.
Abbigliamento: Qualunque cosa ci sia di economico al negozio cinese all'angolo: acquista valore aggiunto se strano e/o con scritte palesemente taroccate (se la roba è più retrò, invece, gli amici le danno della "nonna"). In aggiunta, vorrebbe fortissimamente dedicare un intero armadio ai costumi delle varie epoche storiche, nonostante sappia per esperienza quanto siano tremendi i bustini.
Conoscenze: Ha stretto amicizia con le proprietaria del negozio cinese di cui sopra nonostante lei le aprisse deliberatamente a sorpresa il camerino durante i cambi d'abito.
Fantasie: A dodici anni sognava di sposare Mr. Darcy di Orgoglio e pregiudizio, attratta in egual misura dal suo buon cuore e dalle sue diecimila sterline annue di rendita.
Segreti o quasi: Passa metà delle sue notti in preda a incubi dai significati astrusi, i più semplici dei quali hanno a che fare con suoi ipotetici fallimenti a scuola (il che equivarrebbe alla catastrofe). Per quanto riguarda l'altra metà, beh, non se li ricorda. Da piccola faceva anche i sogni premonitori.
Accessori: Mostra particolare predilezione per gli orecchini con le piume, le collane coi cammei e le cose strane, carine e sbrilluccicose in generale, non necessariamente (anzi, possibilmente non) costose.
Esclamazioni tipiche: Quando riesce a trattenersi dal maledire gli antenati del malcapitato con un'apostrofe dai coloriti toni popolareschi, inveisce con "mannaggia la pupazza" o tirando giù il dio greco di turno, entrambi elementi che tuttavia la rendono piuttosto riconoscibile agli occhi (e alle orecchie) altrui. In casi estremi, procede con irripetibili insulti in lingue morte.
Paure: Fugge alla vista di api, vespe e insetti ronzanti temendone i malefici pungiglioni (tuttavia ammazza le zanzare a mani nude); è intimorita e affascinata dal buio e soffre di vertigini e di una lievissima forma di claustrofobia (un tempo decisamente peggiore).
Idee religiose: Crede nel Grande Capo, anche perché è sua amica intima da un sacco di tempo. Alle cene del giovedì stavano sempre assieme.
Idee politiche: In un mondo utopico tiferebbe per la repubblica, ma in ultima istanza è pronta perfino a rivalutare i regimi dittatoriali e a concordare con Giolitti, Mussolini, Churchill o chiunque fu quel tale che pronunciò la fatidica frase "governare gli italiani non è difficile, è inutile".
S'ha da amare: La storia tutta. Ricordatelo, antico è bello.
Narravano di lei: Una volta, in seconda elementare, le hanno fatto interpretare la parte del grillo parlante nella recita di Pinocchio perché, a dire della sua maestra, era "piccola e già piuttosto saccente". Negli anni ha perso quel "piccola" ma si è guadagnata a pieno titolo il "saccente", non esimendosi dal correggere nemmeno quella stessa maestra che, durante una visita di qualche giorno prima, aveva amabilmente elogiato l'itinerario culturale delle sue vacanze romane e ricordato quanto fosse stato bravo Casanova nello scolpire la Paolina Borghese.
Narrano di lei: I suoi amici dicono che quando le cadono gli occhiali sembra la loro nonna (x2), ma quando ammicca da sotto gli occhiali sembra una segretaria da film porno. Lei, imbarazzata, ha provato a smentirli: a suo dire sembra più una professoressa.

Nessun commento:

Posta un commento