domenica 8 marzo 2015

Cuique suum

Oggi è la festa della donna. O la giornata della donna. O qualcosa del genere. Comunque si festeggiano/commemorano tutti gli esseri umani dotati di tette e Amica Chips perché, ecco, hanno le tette e l'Amica Chips: essi, secondo stime personali, si aggirerebbero attorno alla metà dell'attuale popolazione umana. Rientro anch'io in quella metà, e vi assicuro che nell'essere donna non c'è nulla di... come dire... stimolante, anomalo, emozionante o mistico. Forse perché vivo una vita miseramente normale e, boh, ormai noi e gli uomini, almeno qui, facciamo praticamente le stesse cose. O forse vivo la mia femminilità in un modo così istintivo e naturale che non mi accorgo neanche di viverla: se mi chiedessero di identificare e catalogare la femminilità (la parola mi fa venire in mente cucine e vestitini a fiori anni '50), non lo saprei fare, però nonostante questo riesco inspiegabilmente a notare quando qualcuno è più mascolino/femminile del solito.
Dunque, oggi mi è capitato sott'occhio quest'articolo e, alla luce riflessa di questo disarmante ventunesimo secolo, ci ho pensato su. Un sacco.
So che state ridendo in sottofondo (tu, all'ultima fila! ti ho visto!), ma ci ho pensato davvero.
E alla luce di cotanta riflessione non riesco a dire che: "ammazza che stronza".
La storia del rapporto a tre non è esattamente una di quelle che mi stanno proprio simpaticissime, così, a pelle, ma boh, dato che io non sto nelle mutande degli altri, che facciano ciò che vogliono. Il problema è che questa tizia sta con due uomini contemporaneamente e uno dei due non lo sa. Questo, a casa mia, si chiama tradimento. E il tradimento non è esattamente una bella cosa, nemmeno quando viene infarcito da una retorica così deviante e artificiosa (o comunque l'ultima volta che ho controllato non era una bella cosa: non vorrei che nell'ottica relativista del mondo di oggi fosse diventato anche comunemente lecito stimarlo e apprezzarlo - se, sic effata, ho urtato i sentimenti di qualcuno, non chiedo scusa).
L'apologia di se stessa scritta da questa donna suona come il magnifico corollario esposto dai perbenisti per cui sarebbe più corretto chiamare il bidello "collaboratore scolastico" e il netturbino "operatore ecologico" per... come dire? cancellare lo stigma sociale che etichetta questi due lavori come umili. Il problema è che in effetti questi lavori sono umili, ma non per questo meno dignitosi. Se un bambino che è figlio di un politico sfondato di soldi prende un giro il figlio di un bidello, la soluzione non sta nel cambiare nome alla sostanza, sta nel far capire al moccioso rompiscatole che nella sostanza non c'è nulla di male.
E così qui. Ammettiamo che si possa provare amore per due persone in egual maniera come dice la signora: non è forse giunto il punto di chiedersi se le altre due persone coinvolte sono d'accordo? A quanto pare no.
Sono innamorata di entrambi e quel che so è che la monogamia è una gran stronzata e farei bene a dirlo con chiarezza soprattutto a me stessa. Mi piacerebbe riuscire a dirlo a mio marito ma sono certa che lui mi lascerebbe e io non ne capirei proprio la ragione.
Devo commentare seriamente?
La proprietaria del blog dice che questa è una storia (quasi) vera. Ammettiamo pure che questa storia sia totalmente falsa: a prescindere da questo articolo, so che là fuori ce ne sono parecchie, di persone che la pensano così, e una l'ho pure incontrata e mi son dovuta perfino sorbire le sue pomiciate con l'amante (o fidanzato numero 2, chissà). Tesoro, ora che hai chiarito con te stessa che la monogamia è una gran stronzata, faresti bene, se non altro per onestà intellettuale, a condividere la tua idea col tizio a cui hai giurato fedeltà eterna. E se ci riesci, anche a metterti nei suoi panni: quest'uomo non è uno che si è ritrovato davanti un amico che gli ha detto "senti, ma tu vuoi sapere o non sapere se tua moglie ti tradisce?" e ha scelto la seconda opzione per il quieto vivere o per chissà quale altro motivo, è un poveraccio a cui la possibilità di scelta non è stata data.
Il sesso che faccio con il mio amante migliora la qualità della relazione con mio marito e viceversa e non capisco come mio marito, per esempio, possa essere felice solo restando con me.
Perché magari ti ama, donna. Perché accetta tutto di te, anche quello che non è come lui vorrebbe. Perché è questo l'amore: riuscire ad amare qualcuno che non è se stesso come se stesso. Siamo tutti bravi a voler bene alle nostre fotocopie, a coloro che ci corrispondono in tutto e per tutto: l'abilità sta nel saper convivere anche quando le opinioni divergono, e questo accadrà sempre, oh se accadrà, perché semplicemente non possono esistere due persone perfettamente uguali e concordi in ogni tempo. Esiste il sacrificio: se è unilaterale è schiavitù, se è bilaterale è amore. Poi tra l'altro dar tutta la colpa a questo insopprimibile richiamo del sesso è francamente offensivo per l'intelletto di un qualunque essere umano: le bestie ragionano con gli organi sessuali, non gli esseri umani. Vogliamo mica ritornare all'epoca in cui perfino uno stupro era giustificato con un becero "svuotarsi le palle"?
Ne hai bisogno, confessalo a te stessa, perché non riusciresti a restare chiusa in un rapporto a due senza gli stimoli che arrivano da altre persone. 
So di essere tremenda perché mi sto infil(tr)ando in discorsi in cui a ragion veduta non c'entro una ceppa dato che, per quanto riguarda la sfera amorosa, mi piazzo giusto un gradino sopra ad Anastasia Steele perché almeno io mi depilo e qualche volta ho sognato roba bum bum (non è che sono frigida - o forse sì -, diciamo che per ora aspetto l'amour e basta), ma probabilmente l'idea di relazione di questa tizia implica una gelosia e una possessività senza precedenti. Laggente, in genere, oltre ad avere un compagno, ha contemporaneamente anche degli amici: se il fatto che ad un mio ipotetico fidanzato non piaccia la serie televisiva per cui sto impazzendo nelle ultime settimane mi frustra così tanto, vado a fare la fan disagiata con un amico o un'amica, no? Anche perché dubito che vi venga voglia di farvi la prima persona con cui scoprite di avere qualcosa in comune o con cui avete comunque solo quella cosa in comune: se vi succede così, altro che amore, ci vuole la psicoterapia.
Noi siamo fatte per il matrimonio, per i figli, non abbiamo bisogno d'altro, questo è quel che pensano.
In genere questa è l'introduzione delle lagne delle fanciulle che credono che la vessazione subita dalle loro antenate in passato abbia bisogno di una vendetta a valore retroattivo, e infatti qui siamo più o meno nella stessa situazione. Il marito della tizia non è un violento, non è un maschilista, non è uno psicopatico, non è un criminale (però a quanto pare è bigotto, almeno una colpa gliel'abbiamo trovata): di cosa si lamenta lei? Perché tirar fuori la chiosa sulla gelosia eccessiva visto che non mi sembra che lei ne sia vittima? Si è lottato per ottenere pari diritti e pari doveri, cocca, per cancellare le disuguaglianze, non per favorire il tuo personalissimo modo di vivere la sessualità. Ai mariti era concesso essere infedeli e alle mogli no? E allora ben venga che anche ai mariti non sia più concesso essere infedeli, miseria benedetta! Erano loro a dover riguadagnare il valore, non noi a perderlo (parlo ovviamente degli stereotipi, perché è ovvio che nella vita reale ci fossero anche uomini fedeli e donne traditrici)! Se poi volete creare relazioni sentimentali aperte, iniziate col dirlo apertamente: ma tu guarda se mo il cornificio se deve chiamà emancipazione.
C'è poi un motivo per cui la promiscuità è sempre stata guardata male e la prostituzione ancora di più: usare il proprio corpo con tutti viene appunto facile a tutti, e sfruttarlo per il proprio mestiere ancor di più (voglio dire, un medico deve studiare dieci anni, per dar via le Amica Chips e le controparti maschili non servono lauree e contrallauree). Poi fate vobis, distribuite piacere a chi volete, ma almeno siate onesti. Con voi stessi e con gli altri.
Auguri, donne, ché qua in Occidente ce l'abbiamo praticamente fatta. E grazie al cielo abbiamo avuto leitmotiv più interessanti della bombata libera.

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