giovedì 9 gennaio 2014

Mala tempora currunt

Il titolo del post è quanto di più sfacciatamente populistico possa esistere, lo ammetto, ma l'alternativa era "non ci sono più le mezze stagioni" e in quel caso mi sarebbe toccato pagare i diritti d'autore a mia nonna. La genesi di questo post scaturisce in seguito ad una veloce occhiata data al quotidiano locale online, in cui è pomposamente riportata la notizia che una mia concittadina sta partecipando come comparsa (o qualcosa di simile) ad una fiction che andrà in onda fra poco in TV, trasmessa dalla RAI. Roba forte, se si tiene conto del fatto che vivo in un paese di trentamila anime o poco più nel tacco d'Italia, famoso al massimo per il vino Primitivo. A dire il vero la sottoscritta risiede nella frazione sfigata del suddetto comune, che conta appena mille abitanti e quarantaquattro gatti, ma il concetto è chiaro: geograficamente parlando, il valore del mio paese è pari più o meno a quello di una coppia di μέν e δὲ in una versione di greco. E forse è per questo che un anonimo commentatore esprime a tal proposito un parere che è sostanzialmente riassumibile in: "c'è chi fa di tutto per onorare la nostra città e chi invece la affossa (ovviamente mi riferisco ai politici)".

Dunque.
La tizia ha al suo attivo alcune vittorie giovanili in concorsi di bellezza a livello locale, altre partecipazioni a programmi regionali, delle apparizioni come figurante a programmi televisivi del calibro di "Pomeriggio 5" e "Verissimo" e una candidatura per la prossima edizione del Grande Fratello, universalmente noto come la riproduzione moderna a misura di schermo al plasma del circolo di Mecenate.

Sono dell'idea che ognuno sia libero di inseguire i sogni che vuole e che sì, corrono tempi bui e per sbarcare il lunario si è disposti a far veramente di tutto, ma leggere che aver dato i natali ad un'aspirante gieffina debba esser motivo di orgoglio per la mia città mi inocula semplicemente nel cuore un filo di amarezza (ignoro volutamente la stoccata finale all'incompetenza della classe dirigente, che penso abbia cominciato ad andar di moda nel 600 a.C.). Siamo davvero giunti al punto di cercare la ribalta nazionale a tutti i costi? Sapere che un concittadino raggiunge traguardi importanti è indubbiamente fonte di fierezza, ma qui non si sta parlando di un campo specifico: non di letteratura, non di musica, non di pittura, non di recitazione, non di distinzione in altri settori dello scibile umano, ma della pura fama preposta come meta finale. Per quel che mi riguarda, credo di risultare così critica per una vicenda tanto banale come questa perché ho sempre considerato la fama come un bonus guadagnato, una specie di extra piacevole da gustare ma in fondo inutile allo scopo vero e proprio da raggiungere. Si può essere anche dei geni silenziosi: il silenzio non sminuisce le singole abilità, al massimo le rende ignote ai più, ma i meriti restano.
Alle feste, del regalo ben impacchettato vengono ammirati carta e nastro, ma prima o poi anche quelli devono sparire per lasciar posto al contenuto che, se non c'è, segnerà per la scatola vuota un netto lancio nel cestino. Doloroso per la scatola e per il festeggiato gabbato.

2 commenti:

  1. Come ti capisco, adorata sorella! Il tuo grido di dolore è anche il mio. Purtroppo viviamo in un'oscura epoca, con oscuri costumi. Sapessi quanto volentieri dannerei ad bestias non solo chi partecipa a simili svilenti circhi mediatici, ma anche chi li produce e soprattutto chi li GUARDA, bruciandosi cellule cerebrali che potrebbero essere meglio utilizzate. Mala tempora currunt, purtroppo. Ritiriamoci nel sacro tempio di Vesta implorando la benevolenza della Dea, che li incenerisca tutti col sacro fuoco.

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    1. Mi trincererò nel tempio di Apollo usque ad mortem.

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